venerdì 19 ottobre 2012

Riscaldamento locale

(Extended version)

È Aprile inoltrato quando lui se ne va.

Mesi di lontananza, silenzio, assenza. Mesi in cui hai spesso pensato che non ne avresti avuto più bisogno. Giorni e giorni che si fanno via via più spensierati.
Giorni in cui piano piano ti convinci che in fondo fosse addirittura superfluo, che non ti sarebbe mai sfuggito un: "Mi manca".

Dopo che ti ha lasciata sei anche andata in vacanza: via, felice e leggera.
Mai in quelle settimane la tua mente si è posata su di lui, anzi! Tutto quel che vedevi e sentivi attorno a te non faceva altro che accrescere la sua benefica lontananza. Sapevi per certo che averlo lì al mare con te non avrebbe fatto altro che rovinare tutto: ti sarebbe stato sempre addosso. Con lui attorno, non ti saresti mai accorta di quanto fosse meravigliosa la sensazione della brezza leggera sulla pelle, o di quanto piacevole riuscisse ad essere il refrigerio delle lunghe serate di chiacchiere dopo le ore passate in spiaggia. Insomma: avrebbe letteralmente trasformato le tue giornate in un inferno. Non potevi che ringraziare il cielo che lui non ci fosse!

Al ritorno in ufficio poi, quando ancora era estate piena, alcuni capricci dei tecnici te l'hanno forse fatto desiderare un pochino, ma niente paura, era solo una ricaduta passeggera: bastava spalancare una finestra sul mondo esterno e tutto passava. 

Ma presto o tardi, ecco che succede. L'idillio si spezza. Arriva il momento in cui quel freddo dentro ti inchioda alla realtà a allora comincia la nostalgia.
Saranno le ore di luce che diminuiscono sempre di più, il crepuscolo che ti accoglie quando rientri a casa. Ma arriva il giorno in cui il semplice gesto di entrare e toglierti la giacca ti fa sospirare. È proprio in queste piccole incombenze quotidiane che ti ritrovi a pensare a lui. Quando è mattina e devi uscire dalle coperte, quando ti prepari per la doccia, quando stendi i panni. Insomma, i gesti più banali sono ormai caricati di patimento e sofferenza, le notti si fanno interminabili.

Ed è proprio lì che scopri che in realtà non ti ha abbandonata. Ti ha lasciato lo spazio che sapeva ti sarebbe servito e cercava il tempo giusto per ritrovarti e risollevarti. Bentornato, riscaldamento.

martedì 2 ottobre 2012

(OT) Post Blog

Purtroppo la premiazione della Blogfest risale a prima che scoprissi quanto fosse facile procurarsi da bere gratis, quindi non c'è modo di recuperarla nei meandri della memoria.

Ricordo però vagamente la mattina dopo.
Due ore scarse di sonno in macchina accanto ad un russatore professionista. Colazione così cara che nemmeno in Regione Lazio avrebbero creduto agli scontrini. Si va a sentire il monologo del "pezzo grosso".

Sprovveduti come siamo, arriviamo gravemente in anticipo sul ritardo prefissato: è ancora in corso la conferenza che precede l'evento. Esperti e dottori in perdita di tempo con dolo si confrontano sul futuro dei quotidiani online: far pagare tutto o far finta di dar notizie gratis e invece far pagare tutto? Segue dibattito.

Termina il blocco: "Ora c'è il monologo" penso io, più stordita che ingenua. No. Non ancora. Perché correre quando si sarebbe dovuto cominciare solo quarantacinque minuti prima?
Ecco il motivo del prolungarsi dell'attesa: pare che lì, proprio lì durante quell'emozionante dibattito, si fosse nel centro del centro della democrazia partecipata. E nel centro del centro della democrazia partecipata chiunque alzi la mano può intervenire a casaccio sul primo argomento che gli/le passa per la testa con una mancanza di selezione che se la sognano persino quelli della dirigenza del Pd.

Ciao, io ho un blog.
Il mio blog si chiama: "Faretto. Sì, faretto che illumina il cortile ma non adesso che è giorno. Più di notte in effetti. Ora non è che serva a tanto. Oh, dei gerani. Punto blogspot punto com".
Ecco, io sul mio blog ci pubblico le ricette perché ho visto che ora se sul blog ci pubblichi le ricette poi fai il botto e vai pure in tivvù. Le mie ricette poi sono molto molto speciali: sono ricette che a leggerle non sembra, ma se le fai allora ti rendi conto che fanno veramente schifo. Però in compenso per comprare gli ingredienti per la monoporzione devi vendere i tuoi due reni più quelli del fratellino piccolo ed uno di nonno se ha ancora il sangue buono, che a quel punto tanto valeva usare quelli per la ricetta. Ma non è questo il punto.
Il punto è che sul mio blog oltre alle ricette ci metto pure la politica. Sì, parlo delle cose della politica perché oggi se sul blog ci pubblichi le cose della politica poi fai il botto e vai pure in tivvù.
Sul mio blog però non ci metto le cose della politica quella grande, quella del Parlamento o del Senato o della Provincia. No, io ci metto la politica quella locale. Perché io sono molto attaccata al mio territorio (o anche perché oltre ai parenti il mio blog non lo legge mica nessuno, e quelli dal paese non si sono mai mossi. Ma questo non lo dico). Io parlo della politica piccola: l'assessore, il consigliere, il vicesindaco proprio massimo massimo ché quello è uno che se la tira e si crede chissà chi.
Ecco, io scrivo tutte queste cose sul mio blog e voi stronzi mai una volta che siate andati a leggerlo.
Grazie.


Ma sia chiaro, la trascrizione che qua e là potrebbe risultare non perfettamente accurata deriva unicamente da tutta la mia invidia per la ragazza che è salita sul palco e, accidenti a lei, mi ha soffiato la scherzo che mi ero appuntata dicendo lei esattamente le stesse cose*.


*Tranne il nome del blog: il suo doveva essere talmente accattivante che la mia mente ha preferito rigettarlo all'istante per non restarne intrappolata.