(Extended version)
È Aprile inoltrato quando lui se ne va.
È Aprile inoltrato quando lui se ne va.
Mesi di lontananza, silenzio, assenza. Mesi in cui hai spesso pensato che non ne avresti avuto più bisogno. Giorni e giorni che si fanno via via più spensierati.
Giorni in cui piano piano ti convinci che in fondo fosse addirittura superfluo, che non ti sarebbe mai sfuggito un: "Mi manca".
Dopo che ti ha lasciata sei anche andata in vacanza: via, felice e leggera.
Mai in quelle settimane la tua mente si è posata su di lui, anzi! Tutto quel che vedevi e sentivi attorno a te non faceva altro che accrescere la sua benefica lontananza. Sapevi per certo che averlo lì al mare con te non avrebbe fatto altro che rovinare tutto: ti sarebbe stato sempre addosso. Con lui attorno, non ti saresti mai accorta di quanto fosse meravigliosa la sensazione della brezza leggera sulla pelle, o di quanto piacevole riuscisse ad essere il refrigerio delle lunghe serate di chiacchiere dopo le ore passate in spiaggia. Insomma: avrebbe letteralmente trasformato le tue giornate in un inferno. Non potevi che ringraziare il cielo che lui non ci fosse!
Al ritorno in ufficio poi, quando ancora era estate piena, alcuni capricci dei tecnici te l'hanno forse fatto desiderare un pochino, ma niente paura, era solo una ricaduta passeggera: bastava spalancare una finestra sul mondo esterno e tutto passava.
Ma presto o tardi, ecco che succede. L'idillio si spezza. Arriva il momento in cui quel freddo dentro ti inchioda alla realtà a allora comincia la nostalgia.
Saranno le ore di luce che diminuiscono sempre di più, il crepuscolo che ti accoglie quando rientri a casa. Ma arriva il giorno in cui il semplice gesto di entrare e toglierti la giacca ti fa sospirare. È proprio in queste piccole incombenze quotidiane che ti ritrovi a pensare a lui. Quando è mattina e devi uscire dalle coperte, quando ti prepari per la doccia, quando stendi i panni. Insomma, i gesti più banali sono ormai caricati di patimento e sofferenza, le notti si fanno interminabili.
Ed è proprio lì che scopri che in realtà non ti ha abbandonata. Ti ha lasciato lo spazio che sapeva ti sarebbe servito e cercava il tempo giusto per ritrovarti e risollevarti. Bentornato, riscaldamento.
Il mio non è ancora tornato.:( Quanti ricordi...
RispondiEliminaIl riscaldamento è un po' come il focolare: un posticino dell'anima caldo e sicuro a cui tendere le mani, una fonte di calore spirituale oltre che fisica... <3
RispondiEliminaE tra un po' arriverà anche il suo amico: l'acconto spese 2012-2013.
RispondiEliminaAaah...., bentornato anche a te, bistrattato ambasciatore di nequizie.
Ahahhaah nice one.
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