Il vento è fastidioso.
Il vento ti ributta nel giardino le foglie che avevi impiegato tutto il pomeriggio ad ammucchiare.
Il vento raccoglie con grazia un granello scelto in mezzo a milioni tra le sabbie del deserto sconfinato. Il vento lo porta con sé, lo custodisce. Il vento lo coccola e con infinita cura lo accompagna fino a te. Dritto nel tuo occhio.
Il vento è fastidioso ma preciso: lui sa quando hai appuntamento dal parrucchiere.
Insomma: il vento somiglia in modo preoccupante a tua suocera e/o al grasso labrador esagitato che sembrava un'idea tanto buona quel Natale di sette anni fa.
Poi però il vento ti fa delle robe così e allora tu cos'è che gli puoi dire?
Per rispondere anticipatamente alle prevedibili obiezioni:
- Sì, il tuo labrador sa quando vai dal parrucchiere, e quel nuovo taglio non gli piace affatto.
- Sì, tua suocera appena ti volti prende e risparge le foglie in giro per il prato per il puro piacere di rinfacciare alla figlia di aver sposato un imbecille.
- Per il granello di sabbia non ho esperienze dirette: parlo per sentito dire.
Ah però, fortunella direi!
RispondiElimina(parlo del granello di sabbia)
Vero? Lo penso ogni volta, sinceramente, tra un'imprecazione e l'altra!
EliminaL'hai fatta tu la foto o tua suocera?
RispondiEliminaIo. Per ora niente suocere, solo fiducia incondizionata nei luoghi comuni.
EliminaGià. Sono molto più fedeli di noi "omini". ;)
RispondiEliminaInoltre il vento, come le suocere, ti arriva sempre dietro al collo, in qualunque direzione tu sia girato. Per i labrador, non ti so dire...
RispondiElimina(Dannato Blogspot, non mi fa commentare con l'account di wordpress.)
Anche Blogspot è un po' come le suocere.
Eliminama quella è piazza Statuto, stupenda
RispondiEliminaLo è, e lo è!
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