Ma allora, 'sto Global Warming?
Giusto! Dove sono il caldo record e la desertificazione che ci avevate promesso?
E a quello gli hanno dato pure il Nobel!
Ma chi? Obama?
Ma no, quell'altro: quello che ha perso.
Ah, sì: Al Gore.
Eh. Vedrai ora, altro che riscaldamento: l'era glaciale arriva qui!
Quant'è vero..
Domenica, Palazzetto del ghiaccio, ore 18:15 (circa).
Giusto! Dove sono il caldo record e la desertificazione che ci avevate promesso?
E a quello gli hanno dato pure il Nobel!
Ma chi? Obama?
Ma no, quell'altro: quello che ha perso.
Ah, sì: Al Gore.
Eh. Vedrai ora, altro che riscaldamento: l'era glaciale arriva qui!
Quant'è vero..
Domenica, Palazzetto del ghiaccio, ore 18:15 (circa).
Lo aspettavo da giorni. Ho viaggiato con l'orecchio teso per carpirlo dal giornalaio, al supermercato, in metropolitana.
Camminavo per la strada, salivo e scendevo dai tram girando per la città senza meta ad ogni ora del giorno e della notte aspettando solo questo dialogo.
Avrei potuto scriverlo e basta. Potevo inventarlo, dire l'ho sentito là il tal giorno, sarebbe stato lo stesso.
E invece no! Lo volevo vero. Tanto sapevo che sarebbe arrivato. Doveva arrivare prima o poi.
È interessante notare in quelle poche righe come l'uomo occidentale sia fondamentalmente un essere coerente con l'ambiente che lo circonda. Il più delle volte dissimula: manifesta un plateale distacco dalla forza degli elementi. Quando però si tratta di rapportarsi con ciò che con ogni probabilità lo precipiterà verso una fine atroce ed ineluttabile no. È qui che l'uomo di città torna a cogliere quei dettagli del cosmo che paiono solitamente sfuggirgli nel frenetico tragitto casa-ufficio-(palestra e/o amante, per i più volenterosi)-casa.
Il dettaglio che risveglia quell'istinto di sopravvivenza sopito da secoli di agi? La temperatura esterna.
Alla prima goccia di sudore, al primo starnuto, la sua mente d'un tratto si accorge dell'habitat in cui il sadico demiurgo l'ha precipitato al momento della creazione.
È inverno: l'uomo tende a prefigurarsi una assolutamente immeritata estinzione causata da un'improvvisa e cinematografica nuova era glaciale.
È estate: l'uomo attende con orrore l'inevitabile ed appiccicaticcia ecatombe da riscaldamento globale.
Se la normale canicola padana lo trascina nelle strade torride a firmar petizioni pro "Kyoto", un mese di freddo intenso lo porterà ad aumentare le schiere del negazionismo più estremo al cambiamento climatico in atto.
Tranquilli, non sono qui a predire l'ennesimo scenario apocalittico da imminente fine del mondo: sono più che certa che il pianeta ce la farà benissimo anche senza di noi.
P.S.: L'essere umano moderno tende a tranquillizzarsi nelle mezze stagioni.
[Grazie ad Angelo per lo spunto! :) ]
Camminavo per la strada, salivo e scendevo dai tram girando per la città senza meta ad ogni ora del giorno e della notte aspettando solo questo dialogo.
Avrei potuto scriverlo e basta. Potevo inventarlo, dire l'ho sentito là il tal giorno, sarebbe stato lo stesso.
E invece no! Lo volevo vero. Tanto sapevo che sarebbe arrivato. Doveva arrivare prima o poi.
È interessante notare in quelle poche righe come l'uomo occidentale sia fondamentalmente un essere coerente con l'ambiente che lo circonda. Il più delle volte dissimula: manifesta un plateale distacco dalla forza degli elementi. Quando però si tratta di rapportarsi con ciò che con ogni probabilità lo precipiterà verso una fine atroce ed ineluttabile no. È qui che l'uomo di città torna a cogliere quei dettagli del cosmo che paiono solitamente sfuggirgli nel frenetico tragitto casa-ufficio-(palestra e/o amante, per i più volenterosi)-casa.
Il dettaglio che risveglia quell'istinto di sopravvivenza sopito da secoli di agi? La temperatura esterna.
Alla prima goccia di sudore, al primo starnuto, la sua mente d'un tratto si accorge dell'habitat in cui il sadico demiurgo l'ha precipitato al momento della creazione.
È inverno: l'uomo tende a prefigurarsi una assolutamente immeritata estinzione causata da un'improvvisa e cinematografica nuova era glaciale.
È estate: l'uomo attende con orrore l'inevitabile ed appiccicaticcia ecatombe da riscaldamento globale.
Se la normale canicola padana lo trascina nelle strade torride a firmar petizioni pro "Kyoto", un mese di freddo intenso lo porterà ad aumentare le schiere del negazionismo più estremo al cambiamento climatico in atto.
Tranquilli, non sono qui a predire l'ennesimo scenario apocalittico da imminente fine del mondo: sono più che certa che il pianeta ce la farà benissimo anche senza di noi.
P.S.: L'essere umano moderno tende a tranquillizzarsi nelle mezze stagioni.
[Grazie ad Angelo per lo spunto! :) ]
Davvero bella e letteraria l'immagine dell'orecchio teso. (Ma non la inserirei nel colloquio con un eventuale analista).
RispondiEliminaNon inserirei molte cose in un colloquio con un eventuale analista.
Elimina(Comunque grazie, aggiungo all'elenco.)
Registro, un picco improvviso di post(me compreso) nei blog che seguo, in simultanea con San Valentino...questo mi fà riflettere:
RispondiElimina- è un giorno dedicato all'ormone
- c'è un bellissimo sole fuori
Ergo, siamo tutti ispirati perchè arrapati o metereopatici?
Vedi qualcosa di SanValentinoso (SanValentinesco? SanValentiniano?) nel mio post? :)
Elimina(E poi dover restare in ufficio mentre fuori inizia il lento disgelo è una tortura: mi sfogo così.)
Fortunatamente no! Solo che cogitavo su questa cosa.. :)
Elimina(Per quanto riguarda l'ufficio: si per me è lo stesso. In più mi sfogo facendo del facile sarcasmo sui colleghi. Vuoi mette.)
tutto molto bello :)
RispondiEliminami sfugge solo l'immagine dello spermatozoo ghiacciato che vuole entrare nell'ovulo luminoso?
P-secondo te marco, naima vuole dirci qualcosa?
M-scusa guardo dopo, sono un po' preso da sto sito di milf
Fate poco gli spiritosi voi due: so dove lavorate.
Eliminalavorate.. ahahahah
EliminaM-parla per te
P [gli tira il taglierino]
M-ooorghhhh
"Non inserirei molte cose in un colloquio con un eventuale analista."
RispondiEliminaNemmeno io
Sì, ma nel tuo caso si tratterebbe di "un'eventuale" analista (credo).
EliminaGira voce che tu sia Madre Natura stessa, o almeno una sua portavoce. Confermi?
RispondiEliminaSono il suo avvocato.
Eliminachissà il Piano come se la sta ghignando
RispondiElimina