mercoledì 16 maggio 2012

Ogni maledetta Domenica

Ma perché diamine deve far brutto sempre e solo nel fine settimana? (1)

Un'autorevole inchiesta sull'ultima moda nel settore delle domande retoriche sembra dare in largo vantaggio sulle sfidanti l'arguta domanda (1).

Dunque. A meno che non mi si incontri in un momento di particolare disprezzo per il genere umano che pare vivere ponendomi (se fate parte della porzione di genere umano che pone domande a se stesso non ho alcun problema con voi. Anzi veramente molta, molta stima) domande di tal fatta, la mia prima risposta sarà, a mio parere, piuttosto esauriente.
"Capita spesso che le perturbazioni abbiano ciclicità paragonabili con la durata della settimana. Questo vuol dire che se piove di Domenica, la probabilità che il fenomeno si ripeta la settimana dopo non è trascurabile. A seconda del tipo di perturbazione, il fenomeno si può protrarre anche per diverse settimane".
Avrete certamente notato come nell'esposizione dei fatti, qualche riga più sopra, io mi sia vista costretta a digitare le parole "prima risposta". E perché mai avrei dovuto farlo? Ecco che piano piano ci avviciniamo al fulcro della questione odierna. Mi sono vista costretta ad inserire quel "prima" in quanto pare, ad una prima e forse sommaria osservazione, che la mia risposta venga ogni (dannata) volta finemente filtrata dal cervello dell'interlocutore, abilmente ridotta a rumore di fondo, scartata senza possibilità di appello e, quel che è peggio, utilizzata come improprio trampolino per un immancabile: "Uffa! Però non è giusto! Ma fino a quando va avanti così? Non è possibile! Insomma, sempre di Domenica! Sembra lo faccia apposta! Eccheppalle! Ma la prossima settimana che fa?" (il tutto con variazioni, credetemi, veramente minime).

Ora. Perché?
Voglio dire: ce l'avete con me o la vena vi si chiude anche in seguito alle risposte del vostro fruttivendolo, macellaio, ortopedico, callifugo, life coach, commercialista (beh, no, qui è comprensibile) di fiducia?

Ad ogni modo, questo non vuol essere null'altro che un breve appunto per mettere in chiaro quel che succederà in futuro. Perciò vado velocemente a concludere esponendo qui di seguito quanto darà risposto al prossimo sventurato che mi apostroferà con il quesito (1). Con voce calma ma ferma risponderò: "Amico mio carissimo. Probabilmente, anzi, quasi certamente è solo e soltanto una incredibile coincidenza. Che io non ti abbia ancora mandato a ******! (ciao mamma)".

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